DESCRIZIONE
Il progettista del 6000A Jan Ertner è lo stesso del modello meno recente 8300A. Ha quindi potuto utilizzare le basi e l’esperienza conquistata con quest’ultimo per creare il 6000A perfezionandolo e migliorandolo.
Il 6000A è un amplificatore ma ha anche molto altro. Il DAC di riferimento ES9018 Sabre32 è ha un’ architettura HyperStream a 32 bit e Time Domain Jitter Eliminator. .
Collegati al DAC ci sono i quattro ingressi digitali – due coassiali e due ottici – che gestiscono 24bit/192kHz. Sono contrassegnati da questi filtri digitali selezionabili dall’utente: Fast Roll-Off, Slow Roll-Off e Fase minima.
Lo streaming è possibile anche tramite Bluetooth (più l’ormai consueto codec aptX).
Un amplificatore in classe AB, che può essere utilizzato anche come preamplificatore e anche come amplificatore di potenza. La modalità integrata del design fornisce 50 W per canale in 8 Ohm, lo stadio di uscita dei circuiti dell’amplificatore di potenza discreto utilizza un CFB ( Feedback complementare) più un potente trasformatore toroidale da 200 VA seguito da quattro condensatori da 15000 uF (60000 uF in totale).
Audiolab ha incluso uno stadio phono per testine phono a magnete mobile, un circuito basato su JFET con equalizzazione RIAA. Incluso anche un amplificatore per cuffie dedicato con circuiti di feedback di corrente.
Con una superficie di 445 x 65,5 x 300 mm e un peso di 7,8 kg, il 6000A è disponibile sia in argento che nero.
SUONO
Ho testato l’Audiolab 6000a con la mia playlist di riferimento e abbinato a diversi diffusori per verificarne la reale qualità audio e versatilità sonica. L’ampli presenta una timbrica neutra equilibrata e con poco colore e caratterizzazione.
Gli alti sono nitidi, ricchi di dettagli ma non esuberanti, e devo ammettere, sempre controllati, riprodotti con una ottima naturalezza. I piatti della batteria risultano estremamente belli da sentire e mai affaticanti. La gamma media, le voci sia maschili e femminili sono sempre poste in modo educato ma allo stesso tempo ricche di sfumature , cosi come le chitarre dove si riescono facilmente a percepire tutte le note fin tanto il tocco dell’ artista. La gamma bassa non è particolarmente abbondante, semmai veloce, controllata, secca, probabilmente in questo caso i 50W pur essendo molti non riescono sempre a fornire la dinamica e la profondità che altri prodotti più potenti sono in grado di erogare, ma in ogni caso l’articolazione è sempre ottima. Con La grange degli ZZtop l’attacco della batteria anche a volumi elevati risulta piu’ che buono e anche fisico. La scena sonora è estesa, non la più’ estesa che abbia sentito in questa fascia di prezzo ma comunque molto vasta e con un ottimo spazio tra i singoli strumenti in tutte e tre le dimensioni.
Una cosa che spesso mi disturba in elettroniche particolarmente neutre è la scarsa capacità di coinvolgimento, ma in questo caso pure non avendo quasi nessuna colorazione in gamma media l’ Audiolab 6000a si lascia ascoltare per ore e ore, soprattutto se abbinato a diffusori che ne esaltino le doti.
Dovendo cercare anche una pecca, non abbiamo la presenza dei controlli di tono e per alcuni potrebbe essere un problema, in particolar modo per chi ascolta a basso volume o con diffusori un pochino ostici o con una gamma bassa limitata, inoltre la gestione del volume e’ a STEP digitali e come accade in questi casi dovendo salire parecchio con i numeretti, un ascoltatore inesperto potrebbe pensare che non ci sia sufficiente potenza a disposizione, ma non è così, l’Audiolab 6000a riesce agilmente a pilotare tutti i diffusori di efficienza medio alta. Infine una nota di poco conto.. il balance non azzera totalmente il canale attenuato, si lo so non serve a nulla… ma in molti me lo anno fatto notare.
Per contro l’ Audiolab 6000a e equipaggiato con un buon dac che si lascia sentire e che ha performance sicuramente superiori ai dac presenti su lettori di leggermente datati o di gamma medio bassa.