Roon è una azienda di vecchia data -almeno per una società di tipo informatico-, fu infatti fondata dagli ideatori di Sooloos LLC nel 2006. I primi prodotti arrivarono sul mercato suscitando così tanto interesse da attirare le attenzioni di Meridian, che alla fine del 2008 l’acquistò mantenendo diversi dipendenti, che continuarono lo sviluppo del software e migliorando l’hardware. Il sistema Sooloos, sebbene giudicato in modo molto positivo dalla stampa e dal pubblico, ebbe un limitato successo commerciale a causa dell’elevato prezzo di vendita. In conseguenza di questo, Roon Labs fu scorporata da Meridian nel febbraio 2015 e la prima versione di Roon, la v.1.0, venne ufficialmente annunciata ai primi di aprile per essere rilasciata a metà maggio del 2016.
Il nuovi Nucleus
I Nucleus/Nucleus+ sono elaboratori sviluppati da Roon Labs ad-hoc per far girare Roon Core. Adesso alla seconda generazione, sono basati su logica Intel NUC, non hanno ventole, e sono quindi estremamente silenziosi, oltre a partire in pochi secondi (3”/5”). Computer quindi completamente dedicati a Roon, con uscite 2X USB, 2X HDMI ed Ethernet. Nuova l’estetica, adesso più sottile e larga, e comune a entrambe i modelli; può apparire di primo acchito un grosso dissipatore di design in alluminio grigio scuro, senza alcuna concessione, neanche al led di accensione. Ma del resto l’architettura è sviluppata per rimanere accesa H24 senza alcun problema e a consumi estremamente bassi. All’interno batte il cuore di Roon, con una garanzia di stabilità ovviamente senza pari. Per chi vuole una soluzione dedicata alla musica, dimenticandosi le instabilità dei sistemi soprattutto basati su Windows, Nucleus è la soluzione ideale. Come abbiamo detto, gli manca la parte Control, che verrà svolta esternamente nei modi che abbiamo già descritto. I modelli sono 2, Nucleus in grado di gestire fino a 5 zone compresa la principale ma senza l’utilizzo delle funzioni DSP avanzate e con capacità fino a 12.000 album (120.000 brani). Nucleus+ ha invece una capacità elaborativa tale da poter supportare 10 zone o più, qualsiasi elaborazione DSP e librerie che superano i 12.000 album. Per entrambi all’interno un bay per HDD slim sia da 6,4cm che da 15mm e quindi con un massimo di 4tb in tecnologia rotativa e senza alcun limite, invece, per quella SSD.
Cosa è Roon
Roon è un player software per OS X, Windows, Linux e Android che supporta qualsiasi tipo di file. Lo scopo di Roon non è “solo” quello di offrire la migliore esperienza di ascolto in termini sonici, ma bensì fornire all’utente uno strumento per allargare i suoi orizzonti in ambito musicale, grazie a ciò che gli sviluppatori definiscono una “esperienza software unificata”, tale da affiancare all’ascolto di qualità la possibilità di scoprire le relazioni che intercorrono tra i contenuti della libreria audio e l’intero universo musicale, il tutto mediato da una interfaccia grafica estremamente curata, e che rende la navigazione una esperienza gratificante sia sul piano dei contenuti che su quello grafico. Si potrebbe affermare che Roon è pensato prima di tutto per l’appassionato di musica, riuscendo però a soddisfare pienamente anche le esigenze dell’audiofilo.
Roon può interagire con i contenuti archiviati localmente sull’hard disk (o NAS), quelli presenti sul cloud e infine con Tidal, vedendo queste tre entità non come librerie separate, ma come una sorta di enorme contenitore musicale senza soluzione di continuità.
Al termine del caricamento delle librerie, Roon esegue un puntiglioso lavoro di confronto tra i metadati associati alle tracce importate e quelli presenti nei suoi server, così da integrare le eventuali informazioni mancanti e creare quelle relazioni a cui si faceva riferimento prima. La quantità di metadati forniti dal programma è enorme; tracce dell’album con titoli e credits, la copertina in formato piccolo e – se cliccata – a pieno schermo, la critica, in lingua inglese, che illustra in modo molto esaustivo cosa c’è da sapere sul disco. Il testo in celeste è un link verso una ulteriore pagina di approfondimento dove possono essere presenti le biografie degli artisti che hanno partecipato all’album, prossimi concerti (se disponibili), link sui social media, Wikipedia ecc ecc. Sulla stessa pagina altre sezioni relative alle similitudini (simile a…), alle collaborazioni, le influenze, o chi è stato influenzato dal lavoro di quel musicista. Il punto d’ingresso nella navigazione non è limitato all’album: è possibile iniziare l’esplorazione scegliendo ad esempio un artista, per poi lasciarsi trasportare da Roon nell’infinito e avvincente intreccio di informazioni.
La struttura di Roon e le funzioni Multi Room
Roon è costituito da tre elementi: il Core, ovvero il cervello, i Client e gli Endpoint, che possono essere dei DAC collegati a un computer, dei dispositivi con ingresso Ethernet (o wi fi) e uscita audio in grado di svolgere funzioni autonome, oppure qualsiasi device AirPlay, come lo Zeppelin. Il Core gestisce la libreria e invia i dati digitali all’endpoint, di solito un DAC collegato direttamente ad un computer o un dispositivo che incorpora le funzioni di Roon al suo interno; il Client costituisce invece l’interfaccia tra questi due elementi. Quando si ha una sola macchina (PC o MAC) che esegue Roon, non ci si rende conto di questa divisione di ruoli essendo essi racchiusi in una sola entità, ma se si aggiunge l’App Roon Remote al proprio tablet o smartphone – una sorta di telecomando disponibile per iOS e Android -, la funzione di client diventa più chiaro, essendo svolto da questi ultimi. Stesso “controllo” si ottiene installando Roon su un PC/MAC diverso da quello che ospita il Core, alla partenza il programma richiede all’utente se la macchina deve essere Core oppure Client, essendo Roon in grado di accorgersi se all’interno della rete in cui è collegato il computer è già presente un Core.
La funzione di Roon Core può essere svolta anche tramite Nucleus, e in questo caso la presenza di un Client è assolutamente indispensabile, non essendoci altro modo di interagire con la macchina se non utilizzando smartphone/tablet o PC/MAC.
La licenza di Roon prevede un solo Core e un numero teoricamente illimitato di client ed endpoint che posso convivere nella stessa rete.
Roon in Italiano
Il software è oramai disponibile da molto tempo in italiano ed è continuamente aggiornato grazie all’apporto di alcuni professionisti che hanno tradotto l’interfaccia e la tengono aggiornata in modo puntuale. E’ ovvio che le recensioni -in lingua inglese- rimarranno tali, essendo enorme il lavoro che sarebbe necessario, mentre il software vero e proprio, compresi tutti i menù e gli aiuti, sono nella nostra lingua..
Cosa vuol dire “Roon Ready”
Roon Ready sono tre tipi diversi di periferiche. Uno, più sofisticato, prevede una logica di controllo tale da poter collegare il device direttamente alla rete; esso possiede la capacità elaborativa necessaria per essere visto direttamente da Roon in rete all’interno della lista degli endpoint (al centro in basso dell’interfaccia) senza bisogno di un PC/MAC che funge da intermediario, essendo il device dotato di interfaccia di rete e della logica necessaria. Alcuni DAC offrono questa possibilità, o il processore Trinnov per esempio. I vantaggi sono molteplici, tra questi l’eliminazione del costo di un computer e del collegamento USB tra PC e DAC a favore di un cablaggio ethernet, meno soggetto a problematiche di Jitter e rumorosità. Le altre periferiche, i DAC con ingresso USB Roon Ready sono quelli, certificati da Roon Labs, che vengono automaticamente riconosciuti da Roon come DAC endpoint, ma che hanno comunque bisogno (avendo solo ingresso USB) dell’interazione logica di un PC/MAC. Il vantaggio è comunque notevole, visto che il DAC viene riconosciuto dal sistema secondo i suoi limiti massimi di capacità di decodifica; Roon ottimizzerà lo streaming dati verso il DAC in modo da convertire i file solo se strettamente necessario. Se ci troviamo per esempio di fronte a un DAC con capacità massima 192/24 e si vuole riprodurre un file a risoluzione maggiore Roon effettuerà il downsampling, ma in tutti gli altri formati il flusso dati non verrà toccato. Un altro dettaglio, graficamente accattivante e anche estremamente comodo, è che nella lista degli endpoint il DAC Roon Ready viene visualizzato nella sua reale forma estetica, attraverso un disegno leggermente stilizzato che aiuta quando lo si deve selezionare, oltre a visualizzare il logo del marchio e rendere disponibile un link al manuale di istruzione.
Caratteristiche tecniche
Nucleus
Capacità: gestione di massimo 5 zone, fino a 12.000 album (120.000 brani)
Alimentatore: 19V, 5A
Interfacce: 2XUSB 3.1, Ethernet gigabit
Slot per HDD interno: 1 da 2,5″ fino a 15mm di spessore
Nucleus+
Capacità: nessun limite di zone, oltre 12.000 album (120.000 brani)
Alimentatore: 19V, 5A
Interfacce: 2XUSB 3.1, Ethernet gigabit
Slot per HDD interno: 1 da 2,5″ fino a 15mm di spessore
Prezzi
Roon Nucleus 1.900 Euro
Roon Nucleus+ 2.900 Euro
Fonte: Audiogamma.it